Prurito: perché talvolta la pelle prude?

La pelle è l’organo più esteso del corpo. Rappresenta all’incirca il 15% del peso corporeo e ha un’area di circa 1,5-2 m2. È costituito da 3 strati:

  • Epidermide
  • Derma
  • Strato sottocutaneo

La pelle fa da barriera di protezione da virus e batteri. Previene inoltre la perdita di umidità, aiuta nella regolazione della temperatura corporea e riduce gli effetti nocivi dei raggi UV. È inoltre responsabile della produzione di Vitamina D e agisce da organo di senso.

Quando identificano qualcosa come una possibile minaccia, le cellule del corpo innescano una reazione che causa un’infiammazione delle cellule. Questa infiammazione, nota come eruzione cutanea (rash) o dermatite, può provocare prurito. Il prurito è causato dall’interazione tra le cellule del sistema immunitario e le fibre nervose.

Questa interazione può dare luogo a un’ampia gamma di alterazioni della cute, spesso associate a una sensazione di fastidio e prurito. La pelle può quindi apparire:

  • Arrossata
  • Secca (ruvida e squamosa)
  • Irregolare (talvolta con vescicole o zone di cute non liscia)
  • Screpolata (con sviluppo di ulcere o una tendenza al sanguinamento).

Il prurito può essere generalizzato (su tutto il corpo) o localizzato (in un’area specifica).

In caso di disturbi allergici sistemici, l’istamina è spesso la causa del prurito. L’istamina è una sostanza chimica correlata alle reazioni allergiche. Nel corpo viene immagazzinata all’interno dei mastociti (un tipo di globuli bianchi presenti nel tessuto connettivo). Quando un allergene attiva queste cellule, viene rilasciata l’istamina, con conseguente infiammazione e prurito.

Che cosa succede quando ci si gratta?

Qualsiasi sia la causa del prurito , è meglio non grattarsi. Innanzitutto, grattarsi non sembra fornire alcun sollievo. Anzi, quando ci si gratta, si produce un lieve dolore a livello della pelle. In risposta, i neuroni del midollo spinale trasferiscono i segnali del dolore al posto di quelli del prurito. Questo tipo di dolore distrae il cervello dal prurito. Di conseguenza, il cervello rilascia serotonina, che a sua volta attiva i neuroni nel midollo spinale, producendo un aumento della sensazione di prurito.

In pratica, il grattamento determina prurito e il prurito a sua volta determina il grattamento, in un circolo vizioso. Inoltre, grattandosi si causano micro ferite cutanee, che possono produrre ulteriore irritazione e talvolta anche infezioni.

Cause comuni del prurito

Condizioni cutanee

Il prurito può essere causato da una serie di condizioni, tra cui pelle secca (xeroderma), dermatite (infiammazione delle pelle), eczema (condizione cutanea cronica caratterizzata da eruzioni cutanee squamose e pruriginose) e psoriasi, anch’essa una malattia autoimmune che causa irritazione e alterazioni della colorazione della pelle. Nei bambini è frequente la dermatite atopica, che si manifesta con cute secca, chiazze rosse e prurito.
Anche se in genere non si tratta di un problema serio, la pelle secca deve essere trattata in modo efficace fin dalle prime fasi. Se non viene trattata, i germi possono penetrare nell’organismo attraverso le fessure o lesioni della pelle e provocare un’infezione.

Il prurito può essere causato anche da un’infezione virale, come la varicella. Si stratta di una malattia causata dal virus varicella-zoster caratterizzata da un’eruzione cutanea con vescicole che prudono.

Un’altra causa può essere rappresentata da un’infezione micotica, o micosi, come il piede d’atleta, la tigna o la tigna inguinale. Anche le infezioni da parassiti come gli anchilostomi (larva migrans cutanea), la scabbia o i pidocchi (pediculosi) possono causare prurito al cuoio capelluto.

Tra i fattori ambientali che causano prurito vi è un clima troppo caldo o troppo freddo, bassa umidità, ad esempio a causa di riscaldamento centralizzato o un lavaggio delle mani troppo frequente. La secchezza cutanea è inoltre associata all’invecchiamento, perché con l’età la pelle diventa più sottile e secca.

Sensibilità cutanea e reazioni allergiche

La pelle può prudere anche a causa di sensibilità o di allergie a farmaci o ad alimenti oppure in caso di contatto ad esempio con tessuti, polline, edera, pelo di animale o in conseguenza di punture d’insetto, ad esempio d’ape o di zanzara. Tale condizione è nota come dermatite allergica da contatto.

Le allergie sono spesso identificabili tramite i sintomi dell’orticaria associati. L’orticaria è caratterizzata da un’irritazione in rilievo e pruriginosa, di colore rosa o rosso, che può dare una sensazione di bruciore o pizzicore.

Anche se l’eritema allergico si può curare rapidamente e in modo efficace con creme senza obbligo di ricetta, spesso è difficile individuare l’origine dell’allergia. Nonostante i recenti sviluppi compiuti nei test allergici, i prick test restano il metodo più accurato a disposizione.

Malattie sistemiche

Esistono vari disturbi sistemici che possono causare prurito. Spesso questo tipo di prurito non è accompagnato da segni visibili sulla pelle (come arrossamento o eruzioni cutanee). Tra i disturbi sistemici che causano prurito vi sono diabete, ipertiroidismo (tiroide iperattiva), ipotiroidismo (tioride ipoattiva), malattia renale, malattia epatica e vari disturbi della cistifellea. Anche patologie più gravi possono causare prurito. Se il prurito è accompagnato da altri sintomi, come un calo di peso inspiegabile, affaticamento e sudorazione notturna, può indicare la presenza di una condizione sistemica sottostante. Si raccomanda di rivolgersi a un medico.

Sostanze chimiche e medicinali

Certe sostanze, quando vengono ingerite o applicate sulla pelle, possono causare prurito. Questo tipo di prurito è causato da una reazione avversa o allergica. Varie sostanze, come i farmaci antimalarici, la morfina, alcuni farmaci e i mezzi di contrasto causano notoriamente prurito senza una reazione allergica.

Altro

Anche le donne in gravidanza possono accusare prurito, specialmente all’addome. Il questo caso il disturbo è dovuto principalmente al maggiore afflusso di sangue a livello della pelle.

Esiste poi un prurito causato da ansia e stress: il nostro corpo, infatti, sotto stress produce sostanze che sensibilizzano le fibre nervose della pelle.

 

In sintesi

Il prurito cutaneo è spesso causato da pelle secca (o condizioni più serie) e/o dall’interazione tra il sistema immunitario e le cellule nervose della pelle. A seconda della causa del prurito, la pelle può apparire non diversa dal solito o, al contrario, infiammata, ruvida o in rilievo. Si raccomanda sempre di consultare il medico se il prurito cutaneo incide in modo significativo sulla qualità di vita.

Come alleviare il prurito

Il prurito acuto (occasionale) nella maggior parte dei casi non richiede assistenza medica, è di breve termine e può essere alleviato in vari modi:

  • Usando un buon prodotto idratante.
  • Applicando una crema antiprurito, con o senza obbligo di ricetta, ad esempio a base di idrocortisone.
  • Applicando una benda fredda e umida sull’area interessata.
  • Facendo un bagno tiepido.
  • Utilizzando detergenti non aggressivi e privi di profumo, per pelli sensibili.
  • Evitando sostanze note per essere irritanti e allergeniche, come il nichel e la lana.

È bene rivolgersi a un medico nei seguenti casi:

  • Il prurito persiste per oltre due settimane, nonostante i rimedi sopra riportati.
  • Il prurito è tale da interferire con le attività quotidiane o con il sonno.
  • Vi sono anche altri sintomi, come perdita di peso, affaticamento, sudorazione notturna, sete eccessiva, minzione frequente o dolore addominale.

Individuare la causa del prurito può essere difficile perché le cause possono essere molte. Innanzitutto il medico esaminerà la storia medica o anamnesi e chiederà informazioni sui sintomi, gli eventuali farmaci con e senza obbligo di ricetta che si stanno assumendo, eventuali viaggi fatti di recente e un possibile contatto con agenti irritanti o allergeni.

Il medico eseguirà poi una visita completa ed esaminerà la pelle. Potrà inoltre raccomandare l’esecuzione di test diagnostici, come degli esami del sangue o della tiroide, delle analisi del fegato e dei reni, una radiografia del torace, un’ecografia addominale o un test allergologico. In mancanza di una diagnosi, il medico potrebbe anche rinviare il paziente a un dermatologo o a un altro specialista o prescrivere una terapia farmacologica.

Tra i trattamenti farmacologici più comuni prescritti dagli specialisti, vi sono:

  • Creme o unguenti a base di corticosteroidi.
  • Inibitori della calcineurina, come tacrolimus o pimecrolimus.
  • Anestetici locali.
  • Antidepressivi: inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina, come la fluoxetina e la sertralina, o antidepressivi triciclici come la doxepina.

Un trattamento alternativo è la fototerapia (terapia con la luce), che prevede varie sessioni in cui la pelle è esposta a uno specifico tipo di luce (UVB).