Cos’è la Vaginosi Batterica?
Se non ne hai mai sentito parlare prima, il nome vaginosi batterica può destare preoccupazione, ma non preoccuparti: si tratta di un’infezione alla vagina piuttosto diffusa e facile da trattare, che colpisce la maggior parte delle donne in età fertile e le donne sessualmente attive almeno una volta nella vita.
Le infezioni vaginali sono causate il più delle volte da batteri, e non da lieviti (come nel caso della candida) o tricomoniasi (un’infezione a trasmissione sessuale), anche se a volte i sintomi possono essere simili.
In condizioni normali, l’ambiente vaginale ha un pH acido. Ciò aiuta a impedire la proliferazione di batteri nocivi e mantiene stabili i livelli di batteri benefici presenti, tra cui i lactobacilli. Tuttavia, se l’equilibrio del pH diventa meno acido, ciò può influire sullo stato di salute della vagina. L’alterazione del pH vaginale può essere influenzata da diversi fattori, tra cui ciclo mestruale, assunzione di antibiotici, igiene eccessiva (troppe lavande), uso di uno IUD (dispositivi intrauterini) e sperma (in caso di rapporto sessuale senza preservativo).
Lo squilibrio del pH può essere accompagnato da un eccessivo sviluppo di organismi anaerobi che sostituiscono i normali lactobacilli, provocando così la vaginosi batterica.
Se hai la vaginosi batterica, quindi, ricordati che non sei la sola. La vaginosi batterica è una causa molto frequente di infezioni vaginali nelle donne in età fertile perché il principale responsabile di questo disturbo è un batterio che si trova comunemente nella normale flora batterica della vagina, la Gardnerella vaginalis. Questo batterio viene tenuto sotto controllo, in condizioni normali, dai lattobacilli, che mantengono il pH acido e rendono la vagina un ambiente ostile alla crescita dei batteri patogeni.
Gravidanza e vaginosi batterica
Anche la gravidanza può provocare un aumento dei batteri nocivi nelle parti intime, e portare a problemi come un’infezione da vaginosi batterica. Se sei incinta e hai la vaginosi batterica o temi di averla, consulta il tuo medico di base o prenota una visita specialistica per discutere di come gestire questo disturbo.
Farsi controllare è importante in particolar modo in gravidanza perché la vaginosi batterica può provocare complicazioni come:
- Malattia infiammatoria pelvica
- Aumento del rischio di aborto spontaneo
- Aumento del rischio di parto prematuro
Generalmente, comunque, la vaginosi batterica è un’infezione comune e di facile trattamento. L’importante è mantenere il pH sempre sotto controllo, con valori inferiori a 4,5. In gravidanza possono essere utili anche i riequilibratori dell’ecosistema, che stimolano i lattobacilli, i batteri “buoni” importantissimi contro la proliferazione di batteri nocivi.
Candidosi o vaginosi batterica?
Molte donne confondono la candidosi con la vaginosi batterica: sono entrambe malattie che colpiscono i genitali femminili, ma sono due tipi diversi di infezione con sintomi differenti ed è bene distinguerle per poter intervenire in modo appropriato.
L’infezione da candida, a differenza della vaginosi che è causata da batteri, è dovuta alla proliferazione di un fungo, in genere la Candida albicans, che di solito vive inoffensivo nel nostro corpo. Quando il nostro sistema immunitario è più debole (ad esempio durante una terapia antibiotica) o quando l’equilibrio della flora batterica buona viene compromesso, la Candida comincia a proliferare causando una fastidiosa infezione. A differenza della vaginosi batterica, che solo a volte dà irritazione o bruciore, l’infezione da candida causa dolore (soprattutto all’entrata della vagina, la vulva), bruciore o prurito e perdite biancastre. Entrambe le condizioni invece non danno in genere minzione dolorosa.
Dal momento che il trattamento della vaginosi batterica è diverso da quello per la candida, è importante capire qual è l’infezione che ti ha colpito. Di solito è il ginecologo a eseguire la diagnosi corretta tramite la valutazione dei sintomi (consistenza e odore delle secrezioni vaginali ed eventuali esami di un campione), la misurazione del pH e la ricerca di clue cells (“cellule indizio” che al microscopio appaiono ricoperte da batteri).
Se non sei sicura di avere la vaginosi batterica o la candidosi, puoi ottenere una prima valutazione dei tuoi sintomi con il rapido quiz per imparare a riconoscerli e trovare il trattamento più adeguato.
Per saperne di più
Vaginosi batterica: conoscere le cause per affrontarla
Come abbiamo visto, la vaginosi batterica è una delle cause più comuni di infezioni vaginali nelle donne in età fertile o sessualmente attive: in molte la hanno affrontata almeno una volta. Alla base di questa infezione c’è un’alterazione del pH vaginale e della flora batterica, che in condizioni normali è costituita al 45% da lattobacilli. La restante parte sono batteri anaerobi, innocui solo se in scarsa concentrazione.
I lattobacilli sono batteri buoni, il loro compito è produrre acido lattico per mantenere l’ambiente vaginale leggermente acido in modo da evitare la proliferazione di altri batteri nocivi (un pH vaginale normale è di circa 4,5 nella donna fertile e aumenta fino a 6-7 in menopausa).
Tra le cause della vaginosi batterica c’è una diminuzione dei lattobacilli, il che significa che la vagina non è acida come dovrebbe. Lo squilibrio del microbiota vaginale favorisce la crescita di altri tipi di batteri dannosi come la Gardnerella vaginalis. Non si conosce esattamente cosa causi il mutamento nei livelli di batteri, però sono stati identificati alcuni fattori che potrebbero contribuire allo sviluppo della vaginosi batterica:
- Utilizzo di un dispositivo intrauterino (IUD), come ad esempio la spirale
- Lavande vaginali troppo frequenti
- Terapie a base di antibiotici ad ampio spettro che possono indebolire i lattobacilli
- Uso di deodoranti o saponi aggressivi per le zone intime
- Stress
- Mestruazioni
- Sperma (in caso di rapporti sessuali senza preservativo)
Sebbene la vaginosi batterica non sia una malattia a trasmissione sessuale, anche lo sperma maschile (in caso di rapporto sessuale senza contraccettivi come i profilattici) può essere un fattore di rischio: può infatti modificare il pH della vagina rendendola un ambiente poco favorevole per i lattobacilli. Avere rapporti non protetti con diversi partner sessuali, quindi, potrebbe rendere più probabile l’insorgenza di una vaginosi batterica. Anche se, come abbiamo detto, la vaginosi non rientra tra le malattie sessualmente trasmesse, ti consigliamo comunque di avvertire il tuo partner se sospetti di avere un’infezione vaginale in corso.
L’infezione può avere un decorso privo di sintomi, e in questo caso non c’è bisogno di trattamento, oppure manifestarsi con alcuni disturbi caratteristici. Il più diffuso è leucorrea (perdite biancastre più o meno fluide) dallo sgradevole odore di pesce, dovuto alla presenza di amine prodotte dai batteri anaerobi a partire dagli aminoacidi. Questo sintomo si accentua con le mestruazioni e dopo i rapporti sessuali, perché l’aumento del pH vaginale facilita la liberazione di amine. Raramente, invece, dovresti avvertire dolori o bruciori (sintomi più comuni per la candidosi).
Vaginosi: cura e diagnosi tempestive per evitare rischi
Per quanto la vaginosi batterica nella maggior parte dei casi sia un’infezione comune e dal decorso non preoccupante, è importante diagnosticarla e trattarla al meglio. Di solito infatti si tratta di un tipo di infezione che può essere curata in poco tempo, ma non bisogna mai sottovalutare il problema, perché esistono dei fattori di rischio molto importanti: una vaginosi trascurata può diventare cronica o degenerare nella malattia infiammatoria pelvica, che può portare alla sterilità e, in caso di gravidanza, a parto prematuro o aborto spontaneo.
Nonostante le possibili complicazioni, ti ricordiamo che la vaginosi batterica è una condizione che può essere affrontata con serenità anche dalle donne in gravidanza, purché trattata con la dovuta attenzione. La gestazione, infatti, è un periodo in cui lo sbalzo ormonale influisce sull’equilibrio dei genitali femminili e si può verificare un aumento dei batteri anaerobi nocivi. In presenza di vaginosi, l’infezione può trasmettersi alla membrana amniotica, determinandone l’infiammazione e la rottura precoce e aumentando il rischio di parto prematuro o aborto spontaneo. Per questo motivo è fondamentale rivolgersi al proprio ginecologo anche in presenza del minimo dubbio, non assumere nessun farmaco di propria iniziativa e seguire scrupolosamente la terapia prescritta per non correre rischi.
Una volta individuata l’infezione, il trattamento è volto a ripristinare il giusto equilibrio della flora batterica, quindi possono essere utili delle cure con gel vaginali che aiutino la regolazione del pH della vagina.
Ci sono alcuni casi in cui la vaginosi batterica tende a recidivare: le ricadute avvengono in presenza di difficoltà a ristabilire il normale ambiente vaginale in maniera autonoma dopo la terapia. In questi casi la prevenzione è fondamentale per evitare recidive.
Vaginosi e alimentazione
L’importanza di una corretta alimentazione per il benessere del nostro corpo è indiscutibile. Questo anche perché i cibi che assumiamo posso alterare o aiutare la flora batterica benefica, creando problemi nel primo caso, apportando miglioramenti nel secondo. In caso di vaginosi, può essere di beneficio l’integrazione di probiotici: noti per avere colture di microrganismi vitali e attivi, sono utili per la flora intestinale e vaginale, aiutano nella ripopolazione dei batteri buoni e combattono quelli dannosi. Come sai, la flora vaginale è prevalentemente composta da lactobacilli e, di conseguenza, mangiare cibi che contengono probiotici può aiutarti a potenziare le tue difese e mantenere l’equilibrio acido-base della vagina.
È quindi consigliato l’uso di:
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Yogurt
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Latte e latte di soia
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Kefir
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Crauti
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Olive
Ci sono poi altri piccoli accorgimenti, dettati dal buonsenso, di cui è bene tener conto:
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Preferire le carni magre e il pesce
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Utilizzare l’olio di oliva per condire
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Assumere frutta e verdure (perché ricche di antiossidanti)
Ti consigliamo invece di evitare:
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Zuccheri semplici
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Alcolici
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Formaggi
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Alimenti affumicati
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Alimenti ricchi di grassi e fritture.
Come tutte le diete, gli effetti potrai vederli solo nel lungo periodo e, ovviamente, in caso di vaginosi batterica, una corretta alimentazione può rappresentare solo un supporto alla terapia indicata (non può in alcun modo sostituirsi a essa) né può bastare da sola a effettuare una prevenzione totale. Ti consigliamo comunque di parlare sempre con il tuo medico prima di cambiare regime alimentare.
Consigli per una prevenzione efficace
Ci sono poi alcuni piccoli accorgimenti che è bene seguire per preservare la salute intima: evitare l’uso di lavande e detergenti aggressivi, cambiare spesso gli assorbenti (sia interni che esterni e, se possibile, alternarli), asciugarsi bene dopo essersi lavate o dopo aver nuotato.
È molto importante anche la biancheria intima: meglio scegliere slip di cotone e bianchi, comodi e non troppo aderenti, che facciano respirare la pelle e circolare l’aria. Seguire questi consigli ti aiuterà a prevenire fastidiosi disturbi e preservare la tua salute intima.
Trattamento della Vaginosi Batterica
Niente lavande
Le lavande vaginali sono una causa della vaginosi batterica, oltre ad aumentare il rischio di contrarre malattie sessualmente trasmissibili e altre infezioni vaginali. Un’igiene intima eccessiva e scorretta, infatti, è inutile e potenzialmente pericolosa, poiché un lavaggio sovrabbondante, specie se unito all’utilizzo di saponi aggressivi, deodoranti o spray profumati e prodotti simili (non specifici per l’igiene intima) rischiano di causare un disequilibrio a livello della flora vaginale. Un buon modo per prevenire le vaginosi batteriche è quello di mantenere un’igiene regolare e quotidiana utilizzando semplicemente acqua tiepida e un detergente intimo delicato.
Prevenzione della Vaginosi Batterica
La vaginosi batterica è provocata da molti fattori diversi – come l'assunzione di antibiotici o scorrette abitudini di igiene intima – quindi capita a molte donne di scoprire di avere la vaginosi batterica e non sapere di averla favorita con alcune abitudini sbagliate. Vediamo quindi quali sono alcuni consigli utili per prevenire la vaginosi batterica.
Consigli principali per prevenire l’infezione da Vaginosi Batterica:
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Evita di usare deodoranti o prodotti aggressivi all’interno o intorno all’area vaginale
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Evita di lavarti eccessivamente
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Evita di usare detergenti forti per lavare la biancheria intima
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Cambia frequentemente gli assorbenti (interni o esterni)
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Asciugati da davanti verso il dietro dopo essere andata in bagno
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Asciuga l’area vaginale dopo che ti sei lavata, hai nuotato o hai fatto sport
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Cambia la biancheria intima dopo aver nuotato o fatto sport
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Lava la vagina con acqua tiepida
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Per lavare la biancheria intima, usa un detergente delicato, privo di profumi
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Segui un’alimentazione corretta: i cibi che assumiamo possono, infatti, alterare o aiutare la flora batterica, che è composta per lo più da lattobacilli
Abitudini di igiene corrette
Il profumo e gli agenti chimici contenuti nei normali saponi e nei detergenti per l’igiene personale sono solitamente troppo forti per le parti intime, che sono delicate. È meglio usare un detergente con una formulazione specifica per l’igiene intima una sola volta al giorno, risciacquando con acqua tiepida.
Non sei sicura di avere la vaginosi batterica? Fai un test online
È piuttosto normale non essere sicuri dei sintomi, specialmente se compaiono per la prima volta.
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Grazie a questo strumento online per il controllo dei sintomi, puoi verificare da sola se hai dei segni di un’infezione vaginale. Il test fornisce risultati istantanei.
Tuttavia, prima di iniziare qualsiasi cura o terapia, consulta il medico o il farmacista. Il medico saprà escludere altre malattie, formulare la giusta diagnosi e prescrivere il trattamento più appropriato, anche sulla base di esami specifici. Se trascurata, infatti, la vaginosi batterica può cronicizzarsi e, in gravidanza, può causare complicazioni e determinare parto prematuro o aborto spontaneo.
Domande e Risposte sulla Vaginosi Batterica